Ospedaletto insaziabile, punta all’Élite

AMATORI. La società, nata nel 2002, è decisa ad ampliare il suo già ricco palmares e sogna di tornare al giocare al Menti
Il segreto del successo è l’affiatamento del gruppo – I giocatori si autofinanziano con l’aiuto di alcuni sponsor

di Chiara Ferrante

Destinazione Menti. Dopo aver conquistato in passato la partecipazione alla Supercoppa, la squadra amatori U.S. Ospedaletto sogna ancora di scendere in questo storico campo.

«La prima volta per noi è stata un’emozione e una vera soddisfazione» affermano dalla società con il ricordo ancora vivo di una tappa importante del percorso sportivo. Formata nel 2002, la squadra, pur mantenendo l’autogestione, vivendo con le quote dei giocatori e il sostegno di alcuni sponsor, fa parte dell’omonima società in attività dal 1972.

«L’Ospedaletto al tempo aveva una squadra Figc che militava in seconda o terza categoria. Il gruppo contava tanti tesserati e da qui ha preso forma l’idea di creare una squadra Aics, fondata dalla vecchia dirigenza» racconta Simone Zilio, ex giocatore e attualmente responsabile degli Amatori insieme a Alain Caliaro, anche lui con un passato da atleta. «Alcuni giocatori sono arrivati dalla prima squadra, altri nuovi si sono iscritti. Da tre anni l’Ospedaletto Figc non esiste più: la società ha deciso di puntare sul settore giovanile e sugli Amatori».

Tra i fondatori, Alessandro Carbone, ora con il ruolo di dirigente. Allenamenti martedì e giovedì e partita il sabato pomeriggio nel campo di Ospedaletto, i neroverdi hanno ripreso l’attività regolare con un nuovo obiettivo stagionale: puntare ai playoff. «Abbiamo concluso la stagione a metà classifica del girone I: né bene né male» continua Zilio. «La nostra aspirazione è la promozione in Élite e fare un bel campionato, anche quest’anno guidati da mister Emanuele Caoduro e staff».

L’Ospedaletto ha voglia di ampliare il proprio palmares che fin da subito è stato importante. L’anno della fondazione, infatti, ha trionfato nel torneo Primavera con conseguente diritto a disputare il triangolare allo stadio Romeo Menti assieme al Bassano e alla Goliardica. «La storia si è ripetuta anche nella stagione 2004/2005: abbiamo conquistato la coppa Primavera vincendo tutte le gare e partecipato al triangolare di Vicenza. Nel 2016, poi, abbiamo disputato la finale del torneo Fair Play».

Il segreto tramandato di stagione in stagione? L’affiatamento del gruppo. «All’inizio la particolarità della squdra era data dal fatto che era cento per cento del paese: tutti i membri erano abitanti di Ospedaletto o vi avevano risieduto. Ora non è più così, i giocatori vengono anche dai dintorni di Vicenza. Ma il gruppo è sempre solido e ci troviamo il più possibile dopo l’allenamento o al termine della gara nella struttura del campo».

Non solo cene e feste, però, ma tanto calcio, anche extra campionato ufficiale. «Cerchiamo di organizzare tornei anche durante l’anno e non esclusivamente nel periodo estivo. Questo rappresenta l’occasione ideale per ritrovarsi anche con gli storici della società e, così, raccogliere fondi».
E continuare, perciò, ad insegire i sogni neroverdi.

Dal Giornale di Vicenza di lunedì 17/09/2018